Lo scorrere veloce del tempo ci proietta sempre più verso il Natale.
Lunedì inizierà la Novena e le funzioni religiose si orienteranno, decise, alla notte santa.
In questo clima di fervente preparazione personale e sociale, il Vangelo della III Domenica d’Avvento ripresenta la predicazione di Giovanni Battista.
Sulle rive del fiume Giordano il Precursore prepara l’ingresso nella scena mondiale di Gesù invitando alla conversione i tanti che accorrono fiduciosi.
Nel brano che sarà proclamato, per ben tre volte gli astanti chiedono al Battista: “Che cosa dobbiamo fare?“.
Una domanda che risuonerà di nuovo sulla bocca della gente di fronte alla predicazione dello stesso Gesù (Lc 10,25; 18,18) e, successivamente, dei suoi apostoli (At 2,37; anche 16,30).
È, evidentemente, la domanda delle domande, che segna l’inizio di un cammino autentico perché mostra la sincerità del desiderio di cambiamento.
Il Vangelo odierno facendo risuonare più volte questa domanda nelle nostre assemblee intende spronarci a “fare qualcosa” per accogliere Gesù.
Il Signore viene. Per accogliere la luce della sua santità, e dissetarci alla sua benedizione, non possiamo rimanere fermi nella nostra apatia, intrappolati dai pensieri negativi, incatenati nei comportamenti sbagliati, adagiati nelle convinzioni erronee.
“Che cosa dobbiamo fare?“. Solo quando ci poniamo questa domanda inizia veramente l’Avvento; solo quando vi rispondiamo è veramente il Natale!
Don Michele Fontana